…tutti giù per terra…

Digressione

La lettura di questo libro è appassionante come un romanzo, ma tutto vi è documentato secondo un rigoroso metodo storico. Questo aspetto merita di essere sottolineato in un momento in cui certe teorie cospirative sono esposte in maniera superficiale e talvolta fantasiosa. Per supplire alla mancanza di prove, queste teorie utilizzano la tecnica di una narrazione, che fa presa sulle emozioni, più che sulla ragione, e conquista chi, con un atto di fede, ha già deciso di credere all’inverosimile.
Julia Meloni racconta invece la storia di una cospirazione reale, di cui espone accuratamente il fine, i mezzi, i luoghi, i protagonisti. È la storia della “Mafia di San Gallo”, come la definì uno dei suoi principali esponenti, il cardinale belga Godfried Danneels.
(dalla recensione di Roberto De Mattei a La mafia di San Gallo. Un gruppo riformista all’interno della Chiesa, in Libero quotidiano, 15 novembre 2022)

Come leggerete nel libro di Julia Meloni, l’agenda di papa Francesco è l’agenda del cardinale Martini, cioè l’agenda di San Gallo. Praticamente tutto ciò che vi è stato detto o non detto su quest’agenda è stato reso pubblico, oppure no, allo scopo di diffondere la visione di papa Francesco come “il papa delle sorprese”. Tra tutti i 265 pontefici risalendo fino a Pietro, nessuno di loro può eguagliare (almeno da vicino) il livello a cui il pontificato di Francesco era stato ideologicamente preordinato. È inutile dire che, per chiunque fosse al corrente della mafia di San Gallo, non è stato affatto sorprendente quanto accaduto al conclave del marzo 2013. Anche se per il resto del mondo l’esecuzione di una cospirazione mafiosa appare come qualcosa di sconvolgente, concepirla e realizzarla richiedono esattamente l’opposto ai cospiratori: disciplina implacabilmente esigente, linee e sguardi prememorizzati e livelli di determinazione mescolati a scarsa chiarezza. Ora, come Meloni evidenzia efficacemente, l’attuazione dell’agenda di San Gallo era semplicemente questione di “pazienza” e di “tempo”. L’agenda era così ben calcolata che, anche tra gli estranei alla mafia questo shock può costituire solo una spiegazione parziale. I più acuti oppositori della mafia vedevano che quella fazione prendeva piede.
(dalla premessa a Julia Meloni, La mafia di San Gallo, trad.it. Stefano Chiappalone, Ed. Fede&Cultura, novembre 2022)

Pochi mesi dopo l’elezione di Benedetto, che lui stesso aveva paragonato all’abbattersi della lama di una ghigliottina, apparve un misterioso diario del conclave. Molti vi scorsero un precoce assalto al pontificato di Benedetto – e un elemento della campagna per la successiva ascesa papale di Bergoglio. Dichiarando di presentare il conteggio dei voti di un anonimo cardinale, il diario sosteneva che al primo ballottaggio Ratzinger ne raggiunse 47, Martini 9 e Bergoglio 10. L’articolo che lo accompagnava notava il buon auspicio implicito nel voto in più di Bergoglio rispetto a Martini – rivelando che un gruppo di cui faceva parte anche Danneels puntava a sostenere Bergoglio. (Julia Meloni, La mafia di San Gallo, trad.it. Stefano Chiappalone, Ed. Fede&Cultura, novembre 2022)

 

historia magistra vitae

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Abbiamo assistito al cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II durante il pontificato di Benedetto XVI, un Concilio al quale lui stesso prese parte attivamente. Sebbene inizialmente guardasse con simpatia alla fazione liberale, in seguito ha lamentato il modo in cui l’insegnamento del Concilio è stato manipolato e distorto dallo spirito antinomico di un Concilio “dei media” o “virtuale”. Ha … Continua a leggere

faccio nuove tutte le cose

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Succede, infatti, che, malgrado l’età, non abbia che un brevissimo ricordo del culto “antico” della Chiesa. (…) Soltanto alcuni mesi dopo avrei trovato gli altari capovolti, con la nuova paccottiglia kitsch in compensato, alluminio, plastica, per sostituire il “trionfalismo” degli altari antichi, spesso firmati da maestri, incrostati di ori e marmi preziosi. Ma già da qualche tempo vedevo – sorpreso … Continua a leggere

il fascino dei suoni

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Non occorre essere cattolici praticanti per rendersi conto che la liturgia della Chiesa vive, sul versante musicale, una stagione di decadenza, ossia di mancata bellezza. L’assenza pressoché generalizzata di bella musica nelle nostre parrocchie è forse il vuoto più struggente che si avverte all’interno del rito riformato. È il già citato Ferretti, peraltro ex cantautore, a ricordarlo: «Mi capiterà una … Continua a leggere

niente di nuovo sotto il cielo

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Nel far questo, noi siamo coscienti dell’inquietudine, che agita alcuni ambienti moderni in relazione alla fede. Essi non si sottraggono all’influsso di un mondo in profonda trasformazione, nel quale un così gran numero di certezze sono messe in contestazione o in discussione. Vediamo anche dei cattolici che si lasciano prendere da una specie di passione per i cambiamenti e le … Continua a leggere

honesty is the best policy

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Rosmini proclama il primato della liturgia nella vita della Chiesa e nelle sue attività fondamentali. Egli afferma l’eminenza del Sacramento sulla stessa Dottrina e sulla Morale. Furono dunque i Sacramenti… quei riti misteriosi, quelle opere potenti, onde gli Apostoli riformarono il mondo intero… che creavano un’anima nuova dentro l’antica, una nuova vita, de’ nuovi cieli ed una nuova terra. In … Continua a leggere

“e non abbandonarci…”

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Nell’introduzione ai suoi scritti sulla liturgia, il papa [Benedetto XVI] confida che non lo interessavano i problemi specifici della scienza liturgica, ma l’ancoraggio della liturgia nell’atto fondamentale della nostra fede e quindi anche il suo posto nella nostra intera esistenza umana. Forse questa schiettezza confermerà ancora taluni liturgisti in quello che già pensano: Joseph Ratzinger non ha vera competenza in … Continua a leggere

sine Missa non possumus

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Non sembri disfattismo se sostengo che i documenti della Santa Sede miranti a regolare la liturgia cattolica sono inefficaci, perché è venuto meno il presupposto dell’osservanza: riconoscere al Signore il diritto di essere adorato come rivelato nella Scrittura e nella tradizione apostolica. Lo studio e il dibattito sul primato dello ius divinum mi sembrano essenziali per favorire la riforma della … Continua a leggere

la primavera dello spirito

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Ciò che in questi decenni è stato propugnato come ideale da perseguire, oggi, assaporando ormai l’amaro frutto della dissoluzione della Cristianità ancora in fase crescente, fa versare lacrime tardive ed esprimere giudizi sconsolati sugli immensi danni di una cultura che ha programmato e perseguito l’apostasia da Cristo e dalla sua Chiesa. Si levano alti lai e si dipanano sconsolate statistiche … Continua a leggere

ite, missa est

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Il pensiero di Benedetto XVI circa il rinnovamento liturgico voluto dal concilio, condiviso dalla maggior parte dei vescovi, è che contenga ricchezze non pienamente esplorate (cfr. Sacramentum caritatis n.3). Quindi la riforma liturgica non è affatto perfetta e conclusa: c’è bisogno di correzioni e integrazioni, procedendo però in modo differente dal tempo postconciliare, non imponendo obblighi se non quelli necessari, … Continua a leggere