ecclesiastical thriller

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Continua ad apparire per far parlare di sé Andrea Cionci, il giornalista di talento capace di intrecciare gli eventi in una trama romanzesca intrigante e fuorviante. A rigor di logica le sue deduzioni filano piuttosto bene, proprio come se vivessimo dentro un film. Credere alla sua tesi postula però che la realtà fattuale si pieghi e si conformi ai principi canonici, giuridici, ideali… E questo ahinoi non accade perché, in realtà, “la pratica è meglio della grammatica” e un vizio di forma può inficiare la sostanza solo in una mentalità malata di garantismo, come quella italiana.
Dan Brown nel suo libro ne sparò grosse su Gesù di Nazareth, montandole ad arte con la classe di uno scrittore che deve vendere libri. Andrea Cionci però vincerà sicuramente premi maggiori. Oggi pensare che Papa Ratzinger continui a mentire e parlare in codice è alquanto sopra le righe. Inconsistente è pure dire che gli istituti tradizionalisti continuino a permanere e soffrire entro la Chiesa Cattolica solo per interessi materiali.

Contro il sedevacantismo, Xavier da Silveira afferma il principio della visibilità della Chiesa. Il Papa non può perdere il pontificato se la sua condizione di eretico non sia nota a tutta la Chiesa, intendendo questo termine naturalmente non in senso numerico e quantitativo, ma riferito alla sana pars che professa la vera fede cattolica. Da Silveira è convinto dell’esistenza di una incompatibilità giuridica tra la condizione di eretico e lo status di membro della Chiesa. Tuttavia, tale incompatibilità non elimina ipso facto la giurisdizione di chi ricopre un ufficio. Come un albero può rimanere in vita per un certo tempo dopo che le sue radici sono state tagliate, così, anche se in modo precario, la condizione giuridica può rimanere in colui che la detiene e cade nell’eresia.
L’autore ritiene che l’eresia del Papa dovrebbe essere notoria per “tutta la Chiesa” (“tota Ecclesia”) secondo l’espressione del teologo Pietro Ballerini (1698-1769). La notizia dell’eresia papale dovrebbe raggiungere anche i vasi capillari dell’opinione cattolica fino al comune fedele, che l’autore paragona ad una buona e semplice madre di famiglia cattolica. Per mostrare in che modo la pars sana della Chiesa si può rendere consapevole dell’eresia papale, Xavier da Silveira analizza un’altra realtà, che chiama la trama dell’opinione della Chiesa. La formazione di opinioni nella Chiesa, che è una realtà vivente, nutrita dall’azione della grazia, persuppone l’interrelazione di un numero infinito di influenze delle anime. […]
Contro il conciliarismo, egli nega che qualcuno possa mai deporre un Papa e afferma che l’unica ipotesi dei dottori della Chiesa che non ricorre ad una pronuncia giuridica contro il Papa ancora regnante è la quinta opinione di san Roberto Bellarmino, completata e arricchita in alcuni punti da teologi come Ballerini, Wernz-Vidal, Billot e altri. Tutte le altre interpretazioni su come un eretico perda il pontificato presuppongono almeno un atto giurisdizionale da parte del Concilio imperfetto (cioè il Concilio senza il Papa), del Collegio cardinalizio o di qualche altro organo ecclesiastico. Per il santo gesuita, invece, nessuno depone il Papa, ma egli stesso lascia la Chiesa visibile manifestando la sua eresia. “La perdita del pontificato, quindi, non sarà il risultato di una deposizione da parte di nessuno, ma di un atto del Papa stesso, che, diventando un eretico formale e notorio, si sarà escluso da solo dalla Chiesa visibile, rinunciando perciò tacitamente al pontificato”.

[Prefazione di Roberto de Mattei a Arnaldo Xavier da Silveira, Se un Papa è eretico: che fare?, Ed. Fiducia 2019, pp.6-7]

ecclesiastical thrillerultima modifica: 2022-08-24T16:07:40+02:00da sedda-co
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