al passo coi tempi

Sembra che il termine “modernismo” sia stato coniato dall’economista cattolico belga Charles Périn nel volume dedicato a Le modernisme dans l’Eglise per indicare, sotto questo nome, un complesso di errori che erano penetrati nella Chiesa con il cattolicesimo liberale di Lamennais. Nel 1883 il padre Matteo Liberatore sviluppò questo tema con una serie di articoli sulla “Civiltà Cattolica”.
Chi però attribuì alla parola “modernismo” il significato storico che ancora oggi le diamo fu san Pio X, che per primo usò il termine nel Decreto Lamentabili del 3 luglio 1907 e nella Lettera Enciclica Pascendi dell’8 settembre 1907. Con questo nome Pio X volle definire la natura unitaria degli errori teologici, filosofici ed esegetici, che negli ultimi decenni si erano ramificati all’interno della Chiesa Cattolica.

Quando pubblicò la Pascendi, Pio X regnava solo da quattro anni, mentre il modernismo aveva avuto una lunga incubazione. Per rintracciarne le origini si può risalire ad una genealogia di errori che attecchiscono soprattutto nella filosofia tedesca del XIX secolo. Il modernismo si collega infatti a due linee scaturite dal luteranesimo: il razionalismo, da Kant a Hegel, che riduce la religione a filosofia, e l’irrazionalismo dei “filosofi del sentimento”, da Jacobi a Scheleiermacher che identifica la religione con il sentimento del divino.
Tuttavia, il modernismo è qualcosa di più di una dottrina: è un atteggiamento psicologico nuovo nei confronti del mondo moderno, che può essere colelgato all’americanismo, un complesso di nuove teorie proposte dal padre Isacco Kecker (1813-1888), protestante convertito e poi fondatore della congregazione dei Paolisti, che propugnava una evoluzione generale della fede e un accomodamento della Chiesa alle esigenze della modernità.

Questo cambiamento di mentalità si sviluppa soprattutto sotto il pontificato di Leone XIII. Sul piano filosofico il pensiero di Leone XIII si oppone categoricamente alla modernità. Un vero e proprio manifesto in tal senso è l’enciclica Aeterni Patris, del 4 agosto 1879, in cui, contro gli errori della filosofia moderna, il Papa afferma che la via maestra per ritrovare la verità perduta è il ritorno alla filosofia di san Tommaso. (…) Sul piano politico e pastorale però Leone XIII cercò una riconciliazione con quel mondo moderno che combatteva sul piano filosofico. Questo spirito di compromesso si espresse principalmente nel ralliement, ovvero nella politica di riavvicinamento conla Terza Repubblica francese, massonica e laicista, sancito dall’enciclica Au milieu del sollicitudes del 16 febbraio 1892.

[Roberto de Mattei, “Il modernismo: radici e conseguenze storiche”, in atti del convegno di studi, Roma 23/06/18, ed. Fiducia 2021, pp.13-15]

al passo coi tempiultima modifica: 2023-11-04T15:08:46+01:00da sedda-co
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