scombussolati

Gli articoli pubblicati dalla Nuova Bussola Quotidiana hanno suscitato, oltre a una valanga di commenti nei rispettivi profili socialmedia, significative reazioni, espresse con più o meno senno, da fedeli che hanno voluto prendere posizione. Ne sono esempi Aurelio Porfili, come pure la coppia che scrive ad Aldo M. Valli, il secondo pronunciamento di Cristiano Lugli, un tale Paolo Gulisano, don Alfredo M. Morsellialtri che preferiscono restare nell’anonimato e, dulcis in fundo, le repliche della stessa FSSPX. È manifesta la rilevanza della questione, mentre si confrontano le riflessioni. Il tema di fondo comune è l’attuale crisi della Chiesa, a causa della quale sempre più cristiani hanno cercato rifugio nell’usus antiquior e la tradizione in genere. I laici sembrano frequentare il rito antico senza fare troppe distinzioni tra gli istituti che lo promuovono, sottovalutando in realtà le differenze che sussistono. Qualcuno osserva che, davanti alla gravità della situazione, non sia un bene la frammentazione dei tradizionalisti; però sta lì il problema sollevato dalla NBQ. Tutti rimestano la venerata memoria del fondatore Lefebvre, perdendo completamente di vista lo stato attuale delle cose, ossia gli orientamenti assunti oggi dalla FSSPX.

Gli articoli mettono in evidenza come la crisi della Chiesa di oggi, altro non sia che una profonda crisi di fede, dal momento che si crede in qualcosa di diverso rispetto a ciò che si è da sempre professato. Il ritorno all’antico, allora, non si dà per un moto nostalgico, o di gusto estetico; in virtù della lex orandi lex credendi (“la Chiesa crede come prega”) si cerca il modo di celebrare più consono alla fede che si professa e si vive. Altresì interessante è leggere il peso dell’aspetto soprannaturale (il ruolo di Dio) più che le fatiche umane. Nei suddetti articoli si leggono riflessioni a cuore aperto, che però, in realtà, non centrano il quid della polemica scaturita dagli articoli della Scrosati, ovvero le critiche di fatto e le obbiezioni di diritto alla FSSPX. L’autrice non nega che la Messa sia un atto di carità per la salute dell’anima, sostiene piuttosto che la soluzione alla crisi da tutti sofferta non sarà la FSSPX.

Radio Spada dimostra sempre la sua vocazione dilungandosi discorsivamente a deplorare i pontificati degli ultimi sessant’anni. Le parole chiare sulla Chiesa del rev. Di Sorco esprimono a tratti fanatismo religioso degno di segnalazione alla Digos, come si fa per i talebani. Sono parole che fomentano odio verso la Chiesa di Dio, secondo loro guidata da cattivi pastori. E’ un pensiero implicitamente offensivo anche dei fedeli, considerati evidentemente insufficienti di materia grigia, se privi di spirito critico davanti all’insegnamento erroneo che sorbiscono nella Chiesa Cattolica. Nelle ultime repliche alla Scrosati pubblicate dal distretto italiano, si legge chiaramente come il loro servizio sia per il bene delle anime condotte a perdizione dalla Chiesa romana. È un giudizio inappellabile e che spiega pure l’atteggiamento odierno della FSSPX.

scombussolatiultima modifica: 2023-08-31T20:34:54+02:00da sedda-co
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