così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità

È giunta sorprendentemente inaspettata la lettera apostolica Patris corde, pubblicata senza preavviso da Papa Francesco, in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa cattolica. Fu il Beato Pio IX, infatti, con il decreto Quemadmodum Deus, firmato l’8 dicembre 1870, a volere questo titolo per lo Sposo di Maria. Con decreto viene dedicato un anno a San Giuseppe: “Al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù”.
Alcuni giorni dopo, la settimana di Natale, il Papa tiene il discorso di auguri alla curia romana:
«Questo è un tempo in cui sembra evidente che la creta di cui siamo impastati è scheggiata, incrinata, spaccata. Dobbiamo sforzarci affinché la nostra fragilità non diventi ostacolo all’annuncio del Vangelo. (…) [La Chiesa] è un Corpo perennemente in crisi proprio perché è vivo, ma non deve mai diventare un corpo in conflitto, con vincitori e vinti. Infatti, in questo modo diffonderà timore, diventerà più rigida, meno sinodale, e imporrà una logica uniforme e uniformante, così lontana dalla ricchezza e pluralità che lo Spirito ha donato alla sua Chiesa. (…) Infine, vorrei esortarvi a non confondere la crisi con il conflitto. La crisi generalmente ha un esito positivo, mentre il conflitto crea sempre un contrasto, una competizione, un antagonismo apparentemente senza soluzione fra soggetti divisi in amici da amare e nemici da combattere, con la conseguente vittoria di una delle parti».
Continuiamo a seguire con trepidazione i gravi avvicendamenti.

Copia+di+IMG_04352[1]A te, o beato Giuseppe,
stretti dalla tribolazione ricorriamo,
e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio,
dopo quello della tua santissima Sposa.

Deh! per quel sacro vincolo di carità
che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio,
e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù,
guarda, te ne preghiamo, con occhio benigno
la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col Suo sangue,
e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.

Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia,
l’eletta prole di Gesù Cristo;
allontana da noi, o Padre amantissimo,
la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo;
assistici propizio dal cielo in questa lotta
contro il potere delle tenebre,
o nostro fortissimo protettore;
e come un tempo salvasti dalla morte
la minacciata vita del pargoletto Gesù,
così ora difendi la santa Chiesa di Dio
dalle ostili insidie e da ogni avversità:
e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio,
affinché a tuo esempio e mercé il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire,
e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.

così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversitàultima modifica: 2021-01-08T15:05:15+01:00da seddaco
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