(…) a Papa Ratzinger apparve incongruo quel riferimento alle sue «vere intenzioni», poiché, come si legge in Luce del mondo, egli aveva voluto «rendere più facilmente accessibile la forma antica soprattutto per preservare il profondo e ininterrotto legame che sussiste nella storia della Chiesa. Non possiamo dire: prima era tutto sbagliato, ora invece è tutto giusto. In una comunità, infatti, nella quale la preghiera e l’Eucaristia sono le cose più importanti, non può considerarsi del tutto errata quella che prima era ritenuta la cosa più sacra. Si è trattato della riconciliazione con il proprio passato, della continuità interna della fede e della preghiera nella Chiesa»
Restò misterioso anche per Benedetto il motivo per cui non vennero divulgati i risultati della consultazione dei vescovi fatta dalla Congregazione per la Dottrina della fede, che avrebbero consentito di comprendere più precisamente ogni risvolto della decisione di Papa Francesco. Allo stesso modo si rivelò sorprendente, per tutto il lavoro di analisi e di approfondimento fatto in precedenza, il trasferimento e lo spezzettamento della competenza sulla questione dalla Dottrina della fede al Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti e a quello per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

Georg Gänswein – Saverio Gaeta, Nient’altro che la verità, Piemme 2023, p.291

“Brutale intolleranza”: Il cardinale Müller condanna l’ultimo attacco di Papa Francesco alla Messa latina tradizionale – Il blog di Sabino Paciolla

ultima modifica: 2023-01-11T12:38:33+01:00da sedda-co
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