ex fructibus eorum cognoscetis eos

J. Ratzinger, “Problemi e risultati del Concilio Vaticano II”, in Giornale di teologia, pp. 157-158

Io penso […] a quella pittura in bianco e nero, a cui porta quasi inevitabilmente un bilancio positivo del Concilio, in quanto fa vedere il progresso del Concilio mettendo le nuove conquiste in contrasto con lo stato tanto meno soddisfacente della Chiesa pre-conciliare. Talora si possono già sentire le lagnanze dei fedeli, che dichiarano di essere stufi di ascoltare prediche che si svolgono sul modello stereotipato: “Vi è stato detto – ma io vi dico” […].
Certamente il Concilio ha dato coscienza di quanto effettivamente la Chiesa in una nuova situazione avesse bisogno di rinnovamento dall’interno. Ma non bisogna inoltre dimenticare che la Chiesa è sempre stata Chiesa e che in essa si è sempre potuto trovare e si è trovata la via del Vangelo […]. In definitiva la Chiesa in tempi torbidi ed in tempi grandi vive nel più intimo della fede di coloro che sono di cuore semplice, come ne è vissuto Israele anche nei tempi in cui legalismo farisaico e liberalismo sadduceo sfiguravano il volto del popolo eletto. Essa rimaneva viva in coloro che erano di cuore semplice: furono questi a trasmettere al Nuovo Testamento la fiaccola della speranza; i loro nomi sono gli ultimi dell’antico popolo di Dio ed insieme i primi del nuovo: Zaccaria, Elisabetta, Giuseppe, Maria. La fede di coloro che sono di cuore semplice è il tesoro più prezioso della Chiesa; servire ad essa e viverla è il compito più alto di un rinnovamento ecclesiale.

ex fructibus eorum cognoscetis eosultima modifica: 2022-10-09T14:36:09+02:00da sedda-co
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