Gesù confido in te

Mentre la domenica sera i discepoli di Gesù stavano ancora rintanati per paura dei giudei, Maria di Magdala piangeva al sepolcro vuoto. Allora apparendo per la prima volta ai suoi discepoli Gesù Risorto gli rivolge anzitutto il saluto di pace (shalom). Poi mostra loro le mani e il costato: nel suo corpo risorto portava ancora impressi i segni della passione, cicatrici non più doloranti ma ancora ben visibili. Dopo tutta l’atrocità, la violenza, lo scherno, gli insulti subiti nella passione, Gesù non mostra alcun rancore… Neanche l’ombra di risentimento. Al contrario, il saluto di pace conforta e rasserena i discepoli, indubbiamente scossi e disorientati dalla perdita del maestro. Gesù mostra il corpo sfregiato perché non fa finta che non sia successo niente, non può dimenticare quello che ha passato nella sua passione, ma supera il male mostrando un amore più grande.

Già sulla croce Gesù aveva pregato il Padre che perdonasse i suoi carnefici, ora ripete di nuovo il saluto di pace e dà un mandato agli apostoli. Lui che ha pagato il nostro debito con la giustizia divina, che ha scontato il nostro peccato, vuole siamo resi partecipi della salvezza che ci ha acquistato. Per questo vuole che tutti gli uomini peccatori siano raggiunti dal perdono di Dio, ricevendo la remissione dei peccati. In questo momento si riconosce l’istituzione del sacramento della confessione.

Quando vai alla confessione, sappi che io stesso ti aspetto in confessionale, mi copro soltanto dietro il sacerdote, ma sono io che opero nell’anima. Lì la miseria dell’anima si incontro col Dio della misericordia.

Morire al peccato e rinascere a vita nuova era l’esperienza dei catecumeni che dopo il battesimo, alla veglia pasquale, nella domenica in albis restituivano l’alba (la veste bianca). Ma il battesimo che ci ha tolto il peccato originale, non ha estinto in noi la concupiscenza (inclinazione al peccato), per questo il Risorto rende gli apostoli “ministri della riconciliazione”, come dice San Paolo. Era la supplica che ci faceva San Paolo il mercoledì delle ceneri: lasciatevi riconciliare con Dio. Fare pasqua significa lasciare le cose vecchie perché ne sono nate di nuove, superare il peccato per rigenerarsi nella grazia di Dio.

Quella domenica sera tra discepoli era assente San Tommaso che quindi vide il Signore solo otto giorni dopo in un’altra apparizione. San Tommaso desidera fare esperienza del Risorto, vuole vederlo anche lui, perché portando il lieto annuncio alle genti, non avrebbe potuto dire: “Mi hanno detto che Gesù è risorto… perché ho sentito dire così”. Come gli altri apostoli darà la sua vita per testimoniare la verità che Gesù è veramente risorto.

Noi come facciamo a mettere il dito nelle piaghe del risorto? Come facciamo a credere che questa testimonianza è vera? La nostra fede può basarsi su ciò che ci raccontano gli altri? La domenica il Signore si faceva presente in mezzo ai suoi comunicando il suo spirito. Ad Emmaus lo riconobbero proprio nel gesto dello spezzare il pane. I discepoli che avrebbero impiegato ancora tempo per comprendere la Sacra Scrittura, poterono intanto rincontrare Gesù Risorto nei sacramentiOh, quanto è triste per me che le anime non conoscano l’Amore! Quanto mi addolora che le anime si uniscano così poco a me nella santa Comunione!

Per comando dello stesso Signore a santa Faustina Kowalska, Giovanni Paolo II ha costituito questa domenica dopo Pasqua “festa della Divina Misericordia”. Nella straordinaria esperienza mistica di santa Faustina il Signore ha voluto rivelare un grande messaggio sulla sua misericordia. Prima di venire come giusto giudice, voglio che mi conoscano come padre misericordioso. San Tommaso d’Aquino diceva che «la giustizia senza misericordia è crudeltà [che non ha compassione della debolezza umana]; la misericordia senza giustizia è la madre della dissoluzione [perché annulla la responsabilità]». Ancora Chesterton aveva un aneddoto significativo: La Chiesa non permette niente, ma perdona tutto; il mondo permette tutto, ma non ti perdona niente.

Il mondo non troverà pace finché non ricorrerà con fiducia alla mia misericordia. “Con fiducia”, confidando che l’amore di Dio è più grande del nostro peccato e vuole che tutti gli uomini siano salvati. Accostiamoci dunque con piena fiducia al torno della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno (Ebrei). Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! Lo invocherete invano, quando sarà troppo tardi!

Gesù confido in teultima modifica: 2022-04-24T14:20:21+02:00da sedda-co
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