papale papale

In vista del motu proprio “Traditiones custodes” mons. Viganò pubblicava un suo intervento che in un passaggio significativo sintetizza tutto lo spirito:

Anche il Concilio Vaticano II fu in un certo modo un Great Reset per il corpo ecclesiale, al pari di altri eventi storici pianificati e pensati per rivoluzionare il corpo sociale. Anche in quel caso, infatti, le scuse addotte per legittimare la riforma liturgica, l’ecumenismo e la parlamentarizzazione dell’autorità dei Sacri Pastori non erano fondate sulla buonafede, ma sull’inganno e sulla menzogna, in modo da farci credere che il bene certo a cui rinunciavamo – la Messa apostolica, l’unicità della Chiesa per la salvezza, l’immutabilità del Magistero e l’Autorità della Gerarchia – potesse essere giustificato da un bene superiore. La qual cosa, come sappiamo, non solo non è avvenuta (né poteva avvenire), ma si è anzi manifestata in tutta la sua dirompente valenza eversiva: le chiese sono vuote, i seminari deserti, i conventi abbandonati, l’autorità screditata e pervertita in tirannide a vantaggio dei cattivi Pastori o resa inefficace per i buoni.

Si può tentare di vivere nel caos attuale con il motto “il mondo è bello perché è vario” e così continuare a professare la fede nella Chiesa Cattolica. Se crediamo nel deposito della fede, non ci nutriamo delle polemiche tra giornalisti (A.M. Valli), professori (R. De Mattei), presuli (Viganò). Anche a noi altri comuni mortali il Creatore ci ha dotato di un intelletto per giudicare da noi stessi la realtà, con ragione illuminata dalla fede. Una replica al presule e suoi dubbi intenti arrivò dai tradizionalisti di campariedemaistre. La storia della Chiesa intanto continuerà a fare il suo corso davanti ai suoi spettatori…
Però c’è da dire che quando si legge un’intervista del mons. [?!] Roche da mettersi le dita in bocca e vomitare l’anima, lo sconforto è grande e la desolazione è un’arma di cui si serve il nostro Avversario. Il card. Martini diceva che servirebbe un Concilio Vaticano III? Piuttosto con la demolizione del Vaticano dalle macerie si potrebbe ricostruire qualcosa di nuovo. Ai conservatori non fa piacere essere profeti di sventura, espressioni pessimiste non rallegrano proprio nessuno, la constatazione della realtà amareggia tutti. Ma come replicare a Marcel Lefebvre quando dice che la «situazione della Chiesa è umanamente irrimediabile»? Quali “frutti degni di conversione” (Mt 3.8) lo smentiscono…?

papale papaleultima modifica: 2022-03-22T14:17:42+01:00da sedda-co
Reposta per primo quest’articolo