Avvisi dalle Indie

fracesco saverio a goaNello stesso anno 1557 leggendosi nella sua camera la sera dopo l’orazione varie lettere contenenti le conversioni degli Indiani, i quali non avevano la fede di Cristo, imperocchè erano idolatri, venne egli a tal fervore, seguitato da molti de’ suoi figliuoli spirituali, che dallo stesso spirito si sentirono mossi tutti intorno a venti, tra i quali (per nominarne alcuni) erano Francesco Maria Tarugi, Giovan Battista Modio e Antonio Fucci, che deliberò (fatti in prima ordinare preti quegli ch’e n’erano capaci) di mettersi di poi con esso loro con la benedizione del Papa a quel viaggio, non ricusando alcuna fatica, o pericolo, ma ponendo le proprie vite in mille pericoli, per potere quelle anime infelici conquistare alla santa fede e religione cristiana, e al grembo della chiesa romana: e per conoscere meglio, e più apertamente quale fosse la volontà di Dio, che per via comune colla divina grazia si può, volle dopo lunga orazione, consigliarsene con un devoto religioso, e provatissimo monaco di S. Bernardo, chimato Agostino Ghettini, il quale era a quel tempo priore alle Tre fontane, quasi che volesse per mezzo suo il volere divino, come ei fece intendere.
Fu costui figliuolo di padre e di madre di gran santità di vita, i quali erano esercitati in molte virtù, ed erano in grande opinione delle genti: usavano eglino tra l’altre cose di offerire a Dio quel figliuolo o figliuola, che di loro nascerebbe, deliberati fra se di fargli religiosi, quando però così fosse piaciuto loro venuti a matura età, e finirono di vivere con opinione grande di santità; i loro figliuoli ancora tali progressi fecero nelle virtù, che come religiosamente erano vissuti, così religiosamente morirono facendo una morte alle buone opere loro rispondente.
Ora udito il religioso monaco (per ritornare all’istoria) l’animo di Filippo intorno ad impresa sì grande, pigliato tempo alla risposta raccomandò ferventemente il negozio al Signore, e ritornato a lui Filippo (come era semplice e puro) narrogli, che orando, S. Giovanni Evangelista suo divoto gli era apparso, il quale gli aveva detto, che le Indie sue erano Roma, dove voleva il Signore servirsi dell’opera e buona volontà sua, e de’ suoi allievi per la salute di molti; dissegli anco di aver veduta l’acqua delle tre fontane in color sanguigno mutata tutta, il che significava che tosto doveva venire alla città qualche tribolazione, la qual cosa, come ei disse, gli aveva similmente l’apostolo palesata.
Filippo udendo queste parole, e per esse divenuto già certo del volere divino, propose senza più avanti cercare, di starsene in Roma, dove quante anime abbia egli guadagnate a Cristo, e quanto bene fattovi, e quale esempio lasciatovi, non è, come io mi penso, chi nol veda, e sappia benissimo, senza che altro da me se ne scriva.
(A. GALLONIO, Vita di San Filippo Neri, Capo XXXIV)


1648369_572px-Peter_Paul_Rubens_-_The_miracles_of_St._Francis_Xavier_-_Google_Art_Project_thumb_bigOr avendo Filippo fatta così buona scuola di persone spirituali, perchè in que’ principj, che si facevano le conferenze e li ragionamenti in camera sua, si leggevano ancora tal volta le lettere che venivano dall’Indie a’ Padri della Compagnia di Gesù; considerando egli quanto grande doveva esser la messe in que’ paesi, e quanto pochi gli operarj, deliberò di voler andare in quelle parti a seminare anch’egli la Santa Fede, e spargere, quando fosse bisogno, il sangue per amor di Cristo. […] Quegli che avea per costume di non risolvere alcuna cosa grave senza orazione, consiglio, e tempo, fattane prima lunga orazione, ne trattò con un Monaco Benedettino, che abitava a San Paolo, uomo di gran valore sì nelle lettere, come nello spirito, il quale lo mandò per consigliarsi da un Padre dell’Ordine Cisterciense, allora Priore del de’ Santi Vincenzo ed Anastasio alle tre Fontane, chiamato Agostino Ghettini. […] A questo Sant’Uomo narrò Filippo il suo pensiero, pregandolo che volesse in ciò dargli consiglio. Il buon Servo di Dio prese tempo, dicendogli che ritornasse un’altra volta per la risposta. Ritornando adunque Filippo dopo alcuni giorni, secondo che avea promesso, il Monaco gli raccontò, come gli era apparso S. Giovanni Evangelista, e gli avea detto, che l’indie sue dovevano esser in Roma; e quivi voleva Iddio servirsi della persona sua.
(P.G. BACCI, Vita di San Filippo Neri, Libro I, Capo XII)Museo di CapodimonteCOLLEZIONE2Opere15-00814464MediaSPMN_1570000506.jpg

Avvisi dalle Indieultima modifica: 2020-12-03T10:00:04+01:00da seddaco
Reposta per primo quest’articolo