Invece le preghiere dei fedeli spesso vengono lette con un tono tale da guadagnare lo “share” di attenzione della dissertazione sull’estinzione dell’ornitorinco plantigrado nel basso Angola.
Questo è dovuto, in parte, alla nostra china liturgica da andazzo pavloviano, a riflesso condizionato, un atto da farsi con la testa altrove dove corpo e lingua reagiscono a filastrocca, con il coinvolgimento interiore paragonabile alla lucetta di stand-by del televisore. Inizia la messa e parte la marcia del reparto e si fanno le cose tutti insieme, unò-pì, unò-pì, da qualche parte arriviamo. In mezzo ci sarebbe pure la preghiera esplicita per i nostri fratelli e il mondo intero. Ma che davvero? Abbiamo pregato per i terremotati? Sicuro? Non so, non ci stavo badando.
(F. Rosini,Solo l’amore crea, San Paolo 2016, p. 189)
In primis, quæ tibi offérimus pro Ecclésia tua sancta cathólica
La preghiera eucaristica è il momento centrale e culminante dell’intera celebrazione, è la preghiera di azione di grazie e di santificazione. Il sacerdote invita il popolo a innalzare il cuore verso il Signore e lo associa a sé nella solenne preghiera, che egli, a nome di tutta la comunità, rivolge a Dio Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito … Continua a leggere