secundum ordinem Melkisedek

In data odierna, cinquecentoquattro anni fa, San Gaetano Thiene annotava nel suo diario che tre giorni prima, il 24 settembre 1516, riceveva da Papa Leone X il permesso di essere ordinato presbitero; contestualmente gli vennero conferiti tutti assieme gli ordini minori. A Palermo veneriamo il Beato Giuseppe Puglisi che, ordinato sacerdote a 22 anni dal card. Ernesto M. Ruffini, ricevette nel corso dell’anno precedente i cinque ordini minori; tuttavia ciò è stato nel 1960. Per noi nati nel terzo millennio dell’era cristiana ci sono solo due ministeri istituiti che precedono l’ordine sacro, ma prima – fino alla riforma liturgica del post-concilio – erano ben cinque (ostiariato, lettorato, esorcistato, accolitato, suddiaconato). San Gaetano ricevette lo stesso giorno i quattro ordini minori, escluso il suddiaconato considerato ordine maggiore, che ricevette quattro giorni dopo (28 settembre). Pippo buono allora aveva appena un anno di età, ma trentacinque anni dopo gli sarebbe toccata una sorte simile. Il 29 marzo del 1551 veniva ordinato diacono nella Basilica di San Giovanni in Laterano, dopo aver ricevuto lo stesso mese tutti gli ordini minori. Due mesi dopo, il 23 maggio, è ordinato sacerdote dal vicegerente di Roma Giovanni Lunel, nella chiesa di San Tommaso in Parione. San Gaetano e san Filippo non passarono mai neanche un giorno in seminario, perché questi sarebbero stati istituiti solo in seguito al Concilio di Trento. Oltre a Persiano Rosa, garantiva la vocazione del Neri un padre gesuita e, col senno di poi, potremmo dire che “ci azzeccarono buono”. Situazioni simili oggigiorno non sono neanche lontanamente immaginabili per noi figli del Concilio Vaticano II. Il progresso conseguito dalla norma canonica vuole che tra una tappa e l’altra trascorra almeno un semestre e, tra i due ministeri, sarebbe possibilmente meglio passasse almeno un anno. Guardandosi attorno pare quanto mai anacronistico sentir parlare il cardinal Ruini quando considera la sua vocazione «adulta», poiché entrò in seminario a 14 anni compiuti. Ne abbiamo fatto di strada a Palermo da quando nel 1707 il servo di Dio Giorgio Guzzetta veniva ordinato presbitero all’età di 25 anni, dopo neanche un anno di presenza in Congregazione. Se al tempo si celebravano una cinquantina di Messe al giorno nella chiesa dell’Olivella, oggi la Messa è assicurata dai padri che viaggiano oltremare. Andiamo avanti così e Dio solo sa dove arriveremo.

Fu dunque stabilito d’ordine del Vicario del Papa, Filippo Archinto, vescovo di Saluzzo, che Giovanni Lunelli, vescovo di Sebaste, avrebbe conferito al Neri tutti gli Ordini in breve tempo. In vero il Lunelli, correndo il marzo del 1551, in diverse volte gli conferì la tonsura, i quattro Ordini minori e il suddiaconato nella chiesa di San Tommaso in Parione. Il diaconato l’ebbe nella basilica di San Giovanni Laterano il Sabato santo, che pure fu in marzo. In fine, ai 23 di maggio fu ordinato prete nella stessa chiesa di San Tommaso in Parione. Mancavano allora appena due mesi perché Filippo compisse trentasei anni. Fu egli dunque sacerdote in piena virilità, e quasi direi in quel mezzo del cammino della vita, nel quale l’uomo, anche guardato naturalmente, incomincia ad avare signoria di sé stesso. I primi bollori della gioventù sono caduti; e spunta quel senno virile, che è ugualmente lontano dall’inesperienza giovanile, e dalla debolezza e inerzia dell’età senile.
[ Card. Alfonso Capecelatro, “La vita di San Filippo Neri”, Libro II, Cap. I ]

secundum ordinem Melkisedekultima modifica: 2020-09-27T16:55:20+02:00da seddaco
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