divisione&conversione

Ritrovo una sintesi di un confronto di gruppo che redassi in occasione di un ritiro parrocchiale di quaresima, domenica 8 marzo 2009. Ricordo appena una decina di persone nel sottogruppo. Sempre stimolante rileggere parole così pungenti e profonde. L’anno di diploma avevo una lingua particolarmente forbita…


È difficile individuare le “cause remote” della divisione, mentre più facile è per le cause prossime. La prima può essere il Maligno, le seconde la nostra superbia. Non sono tuttavia soluzioni ultime, ma aspetti in cui saper cogliere le sfumature più umane, date dai caratteri, temperamenti, opinioni, ecc. Il primo esempio è quello di Adamo ed Eva che hanno voluto farsi come Dio e senza Dio, indolenza trasmessa nella nostra natura e quindi perdurante come costante nella storia, fino ad arrivare alle nostre stesse attuali relazioni.
La comprensione reciproca è il miglior punto di incontro tra sfere diverse. L’accettazione e la condivisione reciproca è la migliore mediazione, non come un espediente ma come arricchimento. L’unità perfetta non la raggiungeremo mai con le nostre sole forze, ma riconoscendoci come figli di unico Padre e quindi affidandoci a Lui anche in questo. Non si può mai prescindere dall’aiuto di Dio, basandosi unicamente su se stessi.

Il secondo punto può essere superato solo nutrendo una vita spirituale che abbia come centro fisso Cristo, l’esperienza religiosa deve essere direttamente vissuta in prima persona e non può essere mediata dalla testimonianza altrui.
La contraddizione tra eterno e contingente è disorientante, ma armandosi di Santa pazienza dinanzi a incoerenze più o meno gravi si può restare fedeli. Le divisioni interne alla Chiesa risultano essere spesso lontane dalle realtà concrete più piccole, povere, ultime, quotidiane.

Per quanto riguarda il terzo punto, ci ritroviamo nelle parole espresse da Mons. Mario Ledda. Per quanto concerne i percorsi ci si è indirizzati sulla preghiera, formazione e crescita culturale.
Il messaggio cristiano va presentato senza mezzi termini, in quanto l’adesione a Cristo che non può avere riserve è un’opzione fondamentale e la Parola di Dio è “segno di contraddizione”, che non deve attirare come tale. È compito di chi è toccato dall’annuncio valutare la propria posizione dinanzi a Dio, verificando se stesso e operando una scelta compromettente rispetto al proprio ego che segni una cambiamento profondo.

divisione&conversioneultima modifica: 2020-04-13T18:05:43+02:00da sedda-co
Reposta per primo quest’articolo