ciò che viene dopo è progresso (?)

[CLETO MORONI, “La Messa non è finita”, in ‘Il Covile’, 14 (2022) 640, web]

L’intento della riforma è stato quello di allinearsi alla rivoluzione liturgica protestane, dove non è più il Santo Sacrificio dell’altare ad essere lo scopo principale del rito, bensì (seppure non negandolo, come fanno invece i luterani e tutte le credenze che da questo ceppo sono sorte) l’attenzione si è spostata sulla memoria eucaristica dell’Ultima Cena con tutto ciò che ne è conseguito:

  • il sacerdote volta le spalle al tabernacolo per essere frontale all’assemblea;

  • perdita di valore del tabernacolo fino a riporre le pissidi con le ostie consacrate nella cosiddetta “riserva eucaristica”;

  • abolizione della lingua sacra della Chiesa di Roma (lingua che richiama ad un più intenso rapporto verticale e trascendente con al Santissima Trinità, a differenza del vernacolare, che umanizza e non divinizza il momento liturgico, favorendo la distrazione orizzontale del fedele);

  • perdita della sacralità e dell’adorazione del Corpo e Sangue di Gesù Cristo attraverso l’eliminazione di gesti, silenzi, genuflessioni;

  • prendere in mano la divina Ostia nel momento in cui ci si comunica;

  • violabilità laica del presbiterio;

  • partecipazione dei laici alla ritualità (lettura della Parola di Dio, distribuzione della Comunione, ministranti femmine);

  • adeguamenti liturgici attraverso si l’abbattimento degli altari (sostituiti da mense) e delle balaustre, sia l’aniconicità (tipicamente protestante) delle chiese di moderna fattura, sia la depauperazione dei paramenti sacri sacerdotali.

    Il Novus Ordo Missae è il frutto di un impegno a tavolino di un’apposita Commissione liturgica – alla quale partecipò anche una delegazione di pastori protestanti – presieduta da Monsignor Annibale Bugnini, al quale è stato dato ampio potere di manovra sotto i pontificati di Pio XII e di Paolo VI.

    […] In dodici anni di esistenza, dal 28 giugno 1948 all’8 luglio 1960, la Commissione si riunì 82 volte, agendo in assoluta segretezza. Tale Commissione godette della fiducia di Pio XII, che veniva informato dal Sostituto alla Segreteria di Stato monsignor Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, e ogni settimana da padre Agostino Bea.

    […] La riforma liturgica, lungi dall’attrarre i protestanti alla communicatio in sacris, ha adulterato la natura della Messa. (…) Nessuno ci ha guadagnato allontanandosi dalla Verità ed è solo sulla base della Verità che si può instaurare il dialogo per tonare alla casa comune.

ciò che viene dopo è progresso (?)ultima modifica: 2022-07-28T14:30:24+02:00da sedda-co
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