non indugia nella via dei peccatori (Sal 1,1)

Il primo versetto del libro dei Salmi, ossia di tutti i Salmi, recita: “Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti”. Ho ricercato qualche esempio pratico che espliciti la preghiera e l’ho trovato in episodi della vita di San Filippo Neri (Pietro Giacomo Bacci, Vita di San Filippo Neri, tomo I).

 Essendo poi fatto Sacerdote e Confessore, avendo una famosa meretrice chiamata Cesarea, sentito dire che Filippo era vergine, confidata nella sua bellezza, sfacciatamente si vantò di farlo cadere; per lo che fingendosi ammalata, lo fece chiamare, dicendo di volersi confessare, e mutar vita per non morire in quello stato. Or Filippo, sebbene per non metter in pericolo la sua castità, non volle mai, massimamente in quell’età, pigliarsi cura di convertir donne di mala vita, nondimeno come quegli che non aveva altro desiderio, che della salute dell’anime, ancorchè nel principio stesse molto sopra di se, si lasciò finalmente persuadere, ed andò da lei. Si era la rea femmina vestita d’un semplice velo sopra la carne, e con quest’abito andò incontro al Santo, il quale accorgendosi della macchia del Demonio, fattosi il segno della santa Croce, voltandole le spalle, se ne fuggì giù per le scale correndo: ed ella vedendosi così burlata, per lo sdegno prese uno scabello, e glielo tirò dietro, ma non lo colpì altrimenti; preservandolo Iddio in un medesimo tempo dal pericolo dell’anima e del corpo.

Una «famosa meretrice» qualificabile come prostituta di alto borgo, trasse a sé con l’inganno il p. Filippo Neri: gli chiese di farle visita in casa per un colloquio e sicuramente la confessione. Narrando l’episodio, il biografo Pietro Bacci precisa per inciso che fino ad allora p. Filippo non volle mai sbilanciarsi con peccatrici di tal natura. Fino a quel giorno p. Filippo non si espose in situazioni rischiose per la propria integrità morale. Davanti alla donna che l’aspettava succinta, ovvero con una disposizione esteriore del corpo preliminare a tutt’altro che una confessione, San Filippo decide di alzare i tacchi e voltarsi indietro. Il sacerdote p. Filippo in quel momento decide di fuggire davanti a una situazione prossima di peccato, quasi a dire che l’intenzione di confessare una prostituta fosse già una tentazione. Pare un’affermazione piuttosto grave, che sottende l’essere prevenuti rispetto alla buona fede della peccatrice. Un santo non dovrebbe saper affrontare il male con l’elmo della speranza e la corazza della fede (1 Ts 5,8)? Se il santo agì di tal maniera era sicuramente perché il proponimento della donna non era affatto buono, ella non voleva «mutar vita». Pertanto “nella lotta dei sensi vince chi fugge”, recita uno degli aneddoti del Santo Padre Filippo Neri, tramandato dai suoi figli spirituali.

Un’altra volta pur laico, fu costretto d’alloggiar una sera fuori di casa da un suo amico, dove occorse che una giovine che quivi abitava, assai bella di corpo, ma di costumi deforme, gli entrò di notte segretamente in camera per indurlo a peccato; ma il Santo Giovane non solo non si arrendè in così pericoloso assalto, ma armato colla Divina Grazia ributtò da se quell’istrumento infernale, rimanendo vittorioso d’un tanto nemico.

Negl’istessi tempi non credendo alcuni che Filippo fosse tale, quale era comunemente tenuto, l’invitarono un giorno sotto buon pretesto in casa loro, e nella camera dove lo condussero, gl’intromisero due donne di cattiva vita, serrando la porta di fuori: ma Filippo trovandosi in tal angustia, né potendo in altro modo liberarsi da esse, si pose in orazione, ed orò con tanto fervore, che quelle meschine non ebbero nemmeno ardire di parlare, non che d’accostarsegli, ma tutte due confuse si partirono da lui.

93-60 S. San FILIPPO NERI GLI VIENE MANDATA UN MERETRICE CESARIA PER INSIDIARE LA SUA VERGINITAQueste ultime due vicende inquadrano San Filippo che allontana fisicamente da sé una ragazza «assai bella di corpo» che gli si accosta in camera da letto; un quadro piuttosto imbarazzante per un religioso, ma infatti all’epoca era ancora solo un ragazzo che decide di rifiutare le avance. Il giovane “fugge” la tentazione in senso spirituale, cioè la respinge materialmente. Il secondo momento raccontato nella biografia del Bacci, si presenta del tutto simile, trovando Filippo chiuso in una stanza dove entrano due donne di malaffare. Se fosse rappresentata scenicamente la situazione avrebbe un ché di comico, vedendo il giovane che davanti a due lucciole di libidine si mette a pregare; ignorando la loro presenza si concentra su altro (Dio), finché le due se ne vanno da sole. Anche qui non si vede un’azione di San Filippo diretta ad ammonire le peccatrici perché si ravvedano ed emendino, limitandosi solo a voltare lo sguardo altrove.

Un giorno essendo ancora laico, alcuni uomini scellerati, incitati forse dalla sua bella presenza, sopraggiuntolo per istrada, lo invitarono a peccare. Allora il Santo giovane vedendo che non poteva sfuggirli, come avrebbe desiderato, si mise a parlare loro con sì bel modo e con tanta efficacia, della bellezza della virtù, e della bruttezza del peccato, che gli riuscì non solo di farli desistere dal perverso loro pensiere, ma di più di richiamarli sulla buona strada, e ridurli a penitenza delle lor colpe.

Quanto padre Filippo non operò con le prostitute, lo troviamo in azione in questo terzo brano. Il giovane Filippo, «ancora laico», risponde agli uomini volgari che lo incitavano con dire triviale. Le parole che gli rivolge toccano profondamente quegli uomini al punto da farli rinsavire rispetto all’impudicizia che declamavano. Il comportamento di San Filippo li porta a compunzione, principio di conversione. L’episodio che cronologicamente è molto anteriore al primo, non mostra un mutamento nel comportamento del santo una volta sacerdote, quanto piuttosto una differente valutazione in situazione. Lo si è visto scappare una prostituta, ignorarne altre due, respingere una ragazza, finalmente trattare verbalmente le offese alla purezza del corpo. Voler spiegare il perché di ogni scelta non è semplice e neanche certo, poiché non si conosce il giudizio che ha dato sul momento. In ogni caso si apprezzano due linee di condotta: la fuga delle tentazioni e l’invito alla conversione. Chi riesce a ricondurre un fratello sulla via del bene, a riportarlo a Dio staccandolo dal peccato che lo separa, non solo lo salverà dalla morte, ma coprirà una moltitudine di peccati (Gc 5,20).

San Filippo nasceva a Castelfranco di Sopra nel giorno di Santa Maria Maddalena (21 luglio). Fin dai tempi più antichi la Maddalena è celebrata come una santa della Chiesa, ma siccome non ci è nata santa, dobbiamo capire come ci è arrivata. A tale scopo ricorriamo alle fonti, al Vangelo, lasciando perdere le fantasie letterarie di autori che producono libri come merce da vendere (uno fra tutti Dan Brown). Maria Maddalena fino al momento in cui incontra Gesù, faceva il mestiere più antico del mondo: vendeva il suo corpo in rapporti sessuali, fomentando fornicazione e adulterio. Pertanto era etichettata e catalogata dai farisei che non credevano nella conversione, nella possibilità di cambiamento, la redenzione che poi Cristo ha operato in Maria Maddalena. Durante quel pasto a casa di Simone, Gesù non ha paura che le si avvicini fisicamente una prostituta, per esprimersi a modo suo… Lei parlava il solo linguaggio che conosce: la corporeità, senza troppo pudore, stavolta per esprimere tutt’altro rispetto all’eros che comunicava abitualmente. La Maddalena piange ai piedi di Gesù, gronda lacrime al punto da bagnare i piedi che asciuga coi suoi capelli. Davanti a Gesù la Maddalena è affranta dal dolore. Si sta umiliando davanti a tutti, senza ritegno, senza paura di mettere a nudo la sua anima (non il suo corpo). Usa la bellezza dei suoi capelli per mortificare la sua femminilità, lo stesso strumento del suo peccato. Come si può restare indifferenti davanti a un pianto simile? Da quel momento la rottura col mestiere che aveva fatto fino ad allora, segna la sua conversione e dà principio alla sua santità.

93-59 S. San FILIPPO NERI PER LA SUA PUREZZA CONOSCE L IMPURITA DALL ODORE DEI PECCATORIDa quasi cinque anni vivo in un piccolo quartiere di Palermo, tempo fa rinomato per le case “di rispetto”. Oggi all’Olivella sussiste ancora una comunità di trans piuttosto folta, tuttora esercente la professione (quella di Maria Maddalena prima della conversione). Un paio di queste persone ogni tanto in chiesa passano per la statua del Sacro Cuore o il Crocifisso. Personalmente non li ho mai frequentati né ho avuto scambi ravvicinati. Il nostro attuale Pontefice invece ha prestato grande attenzione alla loro categoria, usandogli pure la carità del sostegno economico, durante la quarantena in cui non hanno lavorato. Spero non me ne voglia Sua Santità se vivendo lo spirito dell’Oratorio, seguo l’esempio del mio santo fondatore, preservandomi dall’impudicizia e viceversa accogliendo quanti sono mossi dal malessere del proprio peccato. L’uomo che accoglie la Verità credo che ne riconosca anche la bellezza, molto migliore della condizione peccaminosa.

non indugia nella via dei peccatori (Sal 1,1)ultima modifica: 2020-11-22T14:54:03+01:00da seddaco
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