Dubium sapientiae initium

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Lo scopo principale di questo Concilio non è, quindi, la discussione di questo o quel tema della dottrina fondamentale della Chiesa, in ripetizione diffusa dell’insegnamento dei Padri e dei teologi antichi e moderni quale si suppone sempre ben presente e familiare allo spirito. Per questo non occorreva un Concilio.
Ma dalla rinnovata serena e tranquilla adesione a tutto l’insegnamento della Chiesa nella sua interezza e precisione, quale ancora splende negli atti Conciliari da Trento al Vaticano I, lo spirito cristiano, cattolico ed apostolico del mondo intero, attende un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze; è necessario che questa dottrina certa ed immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo.
[Giovanni XXIII, “Discorso di apertura del Concilio”, in EnchVati, I, nn.54*-55*]

In tutto il primo periodo del Vaticano II, presieduto da Giovanni XXIII, non vi è sentore di un orizzonte diverso di quello pastorale in coerenza con gli scopi primari, già proposti nel decreto di indizione: la vitalità interna della Chiesa, l’unità dei cristiani e la pace nel mondo. […]
Col nuovo papa Paolo VI anche il Concilio riceve una connotazione diversa. Pur rispettando il suo carattere pastorale voluto da Giovanni XXIII, Paolo VI porta decisamente il Concilio anche sul piano dottrinale e in specie invita i Padri a dibattere su una questione ritenuta primaria e urgente: la Chiesa. […]
Da questo importante e programmatico discorso del Sommo Pontefice Paolo VI risulta come non sia possibile ritenere il Concilio Vaticano II come un Concilio di esclusiva natura pastorale, ma come il suo carattere dottrinale sia invece inconfutabile. Anzi l’autorevole scelta di Paolo VI conferisce al Concilio un autentico valore dogmatico. In tal senso il Concilio è posto sul medesimo piano del Vaticano I, essendone la continuazione nell’ambito specifico della dottrina sulla Chiesa e il completamento di essa in ordine all’episcopato, inteso in perfetta continuità con i dogmi sul primato e l’infallibilità del Romano Pontefice, già definiti precedentemente.
[don Enrico Finotti, Vaticano II 50 anni dopo, Fede&Cultura, 2012, pp.50-51]

Dubium sapientiae initiumultima modifica: 2022-11-04T19:41:10+01:00da sedda-co
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