C’è nel sud Italia una regione di colore-covid giallo, il cui presidente si è lamentato per la scientifica manica larga usata dal ministro della salute nella colorazione. Di contro il governatore ha disposto tutte le chiusure e divieti che sono in suo potere. I pronto soccorsi delle grandi città vedono cortei di ambulanze, tamponamenti a catena, medici chiamati da ogni parte per il triage di pazienti con 37,5 °C di febbre, o starnuti patologici… Al quadro clinico si aggiunge la situazione dei lavoratori nel settore della ristorazione, del turismo, del commercio al dettaglio, per non parlare del mondo della cultura… Davanti a tutto questo vediamo un presidente di giunta regionale comportarsi come un fenomeno da baraccone. Videomessaggi istituzionali da cabaret con battute del tipo: «Auguri affettuosi a Flavio Briatore che si sta curando la prostatite ai polmoni», «Ho visto correre vecchi cinghialoni come me senza mascherina», «La zeppola di San Giuseppe condita con una bella crema al coronavirus», «L’unica bambina al mondo che vuole andare a scuola, cresciuta dalla mamma con latte al plutonio» e tanto altro ancora. L’atteggiamento sarcastico rende cinica la denuncia che fa della grave situazione epidemiologica. Chi è davvero coerente con la propria visione della realtà sa che lo scherzo è bello quando ridiamo tutti.
