pax vobis

Come prima brevissima considerazione si può solo dire che la messa latina attrae ancora molti fedeli per il suo potente senso del sacro: sacra e fascinosa, per la sua antichità e universalità, la lingua; sacri e spirituali, ben più delle canzonette con la chitarra o con i tamburi, i canti gregoriani, le polifonie e un immenso patrimonio di brani poetici accumulatisi nei secoli; solenni e maestosi i vecchi altari medievali, incorniciati dal ciborio, o gli altari barocchi, slanciati verso il cielo; densi di significato alcuni momenti della liturgia, contrassegnati dal silenzio, dal senso del mistero, da un profondo spirito di adorazione espresso anche fisicamente nella consuetudine di inginocchiarsi in più occasioni e soprattutto nel momento più importante, quello dell’incontro eucaristico con Gesù… Di tutto questo si è tornati a parlare subito dopo l’elezione di Benedetto XVI: si è tornati a discutere su quale sia il modo più giusto, o più bello, o più opportuno, di pregare, di rivolgersi a Dio. In molti infatti hanno rispolverato alcuni scritti passati, del Cardinal Ratzinger, e vi hanno trovato una quantità abbondante di riflessioni, di ricordi, di annotazioni a margine di abusi liturgici, di canto gregoriano e di fascinose tradizioni dimenticate. L’autobiografia stessa di Benedetto XVI, “La mia vita”, accenna alle liturgie naziste, con quegli alberi innalzati nelle piazze, come durante la Rivoluzione Francese, o come ai tempi dell’Irminsur, l’albero sacro ai Sassoni pagani; ma soprattutto ricorda la liturgia cattolica, che scandiva il tempo e il ritmo della sua vita di fanciullo: “un misterioso intreccio di testi e di azioni”, “cresciuto nel corso dei secoli dalla Fede della Chiesa”, che “portava in sé il peso di tutta la storia ed era, insieme, molto di più che un prodotto della storia umana”.

[Francesco Agnoli – Klaus Gamber, La Liturgia Tradizionale, Fede&Cultura]

Come Cristo è stato perseguitato fino alla morte in croce, così la sua Messa viene martoriata e crocifissa, perché non c’è nulla di più ostile alle forze del male che l’offerta dell’Agnello Immolato, rinnovata sugli altari, quella che riproduce il Calvario per la salvezza di ogni anima. Non si tratta perciò di uno scontro solo fra uomini di Chiesa, ma anche di forze sopprannaturali.

[CLETO MORONI, “La Messa non è finita”, in ‘Il Covile’, 14 (2022) 640, web]

pax vobisultima modifica: 2023-02-02T17:23:30+01:00da sedda-co
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