La ‘svolta antropologica’ della Chiesa moderna, promossa da Rahner, significa questo: l’essere umano non conosce Dio direttamente (lo stesso racconto evangelico viene ampiamente ‘demitizzato’)[12], ma solo tramite il mondo, quindi, attraverso il ‘prossimo’. Perciò, la Chiesa oggi parla molto più del mondo che di Dio, anche perché, in quest’ottica, non ha alcun titolo prioritario per annunciare la salvezza, ma deve piuttosto accompagnare ogni persona alla ricerca di una verità (quale?) che nessuno può dire di possedere. La storia della salvezza c’era anche prima di Abramo e continua anche nelle altre religioni[13] o nell’ateismo: per questo i cattolici devono collaborare con tutti, per questo sono nate le cattedre dei non credenti e nei convegni cattolici vengono invitati filosofi atei come Cacciari. Per lo stesso motivo, suppongo, tra gli inviati speciali del Sinodo, ci saranno Luca Casarini, leader dei no – global, e gli attivisti della causa gay, Martin, De Kesel e Inogés Sanz. [Lucia Comelli]
La nomina di Fernandez è stata resa pubblica pochi giorni dopo la pubblicazione dell’Instrumentum Laboris del prossimo Sinodo sulla sinodalità. Figure eminenti come il cardinal Müller e il cardinal Sarah hanno provato a mettere dei paletti, richiamando la dottrina di sempre. Sospetto a futura memoria, più che sperando in qualche effetto pratico che argini la deriva.
Il motus in fine velocior ha preso un abbrivio formidabile dopo la scomparsa di Benedetto XVI, il che onestamente era prevedibile. Il giochino dei “due papi” se pure ha acceso fuochi ha però tenuta la fiamma bassa, per quanto ciò sia tragicamente lontano da un ordine cattolico apostolico romano. [Mattia Spanò]