Spes ultima dea

Perché tutto questo spreco di olio? Si poteva benissimo vendere quest’olio a più di trecento denari e darli ai poveri! (Mc 14,5)

In questo passo del Vangelo, un mio ex-professore di Sacra Scrittura (esami di Pentateuco e Corpus Giovanneo), identificava il momento teologico di istituzione del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il primo Consiglio Pastorale nella storia della Chiesa si tenne, secondo lui, quando Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso (Mc 14,3) e Giuda Iscariota […] disse: «Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?» (Gv 12,5). Giuda non era un santo, era ladro (Gv 12,6), era un uomo ben lungi dalla santità. Ma se al principio della Chiesa ci fu un Giuda, nel corso della storia seguente quanti altri uomini (di Chiesa) ne riprodussero il modello? L’agire a tradimento, la falsità nelle relazioni, la menzogna nelle intenzioni e tanto altro ancora.
In realtà noi sappiamo che il Consiglio Pastorale, come lo conosciamo oggigiorno, si deve all’impulso di rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano II. Mentre si avvicina pure il 60° anniversario di apertura del Concilio, volendo dare uno  sguardo alla situazione odierna, la realtà ci riserva spesso amare sorprese. Nel panorama – almeno italiano – le parrocchie ancora sprovviste di quest’organo collegiale non sono poche, anzi considerandole proprio tutte, si rimane sconcertati a scoprire che siano la maggior parte. La scenario si fa ancora più tragico andando a vedere il sottogruppo alla voce “Consiglio per gli affari economici” parrocchiale.
La situazione è molto più varia e composita di quanto si possa dire in poche righe. Paragonando le parrocchie degli Stati Uniti che coprono aree immense, con certe parrocchie italiane perse tra le montagne, si nota come la popolazione lì includa religioni diverse e qui pure capre, galline, pecore naturalmente… In Italia nel terzo millennio sussistono ancora (per l’8‰) parrocchie sorte in agglomerati di case oggi disabitati, mentre in America certe parrocchie sono più estese delle diocesi italiane.
Questo quadro non preoccupa troppo la Chiesa Cattolica che ritiene di avere altre priorità. In effetti il fenomeno della mondanizzazione della Chiesa cominciato negli anni ’60, è ancora in corso e non trascurabile. In quel periodo di confusione che fu il post-concilio, si spogliarono i preti, si demolirono altari, bruciarono paramenti, si animavano le Messe con batteria e chitarra elettrica. Un po’ di strada da allora è stata fatta e il prossimo Sinodo sarà un giro di boa importante per la Chiesa universale. In quante chiese negli ultimi anni abbiamo visto tavolate imbandite? Cattedrali dove si ordinano i ministri e anche le pizze, sfornate dai futuri pizzaioli, che in orario di servizio preparano l’omelia e poi passano il tempo libero su www.aforismi.it
Alcuni scambi (messaggi e telefonate) avuti ultimamente mi hanno consolato e amareggiato allo stesso tempo, confermandomi nell’impressione che viviamo “tempi apocalittici”. La cosa più grave è che non si capisce se la situazione sia reversibile. In ogni caso credo che dalla Chiesa debbano uscire gli infedeli, non i giusti. Coloro che si ritengono il “piccolo resto”, per me, commettono questo errore di valutazione. Dunque “si salvi chi può!” ma nella Chiesa Cattolica. E quando questa ci perseguita lasciando i delinquenti a piede libero, ricordiamo che è esperienza comune a tanti santi, Gesù Cristo per primo.

Navigando su internet si trovano cose incredibili, si osserva come i vari scismatici che si considerano il “piccolo resto” e la “vera Chiesa”, tramite i canali telematici, abbiano raggiunto una efficienza mediatica non indifferente. Se prima ci si lamentava per l’invadenza dei testimoni di Geova, col loro proselitismo porta a porta e il volantinaggio per strada, oggi siamo a ben altri livelli. I nuovi mezzi di comunicazione consentono di stare informati ad esempio sulle rivelazioni apocalittiche di Minutella, aggiornando di volta in volta il conto alla rovescia. I discorsi che si sentono sono in buona parte ragionevoli, almeno finché non propinati come oracolo del Signore. Solo che mi chiedo: abbiamo bisogno ce lo diciate voi? Noi cattolici-romani così cocciuti da continuare a restare nella Chiesa Cattolica, secondo voi non lo vediamo coi nostri occhi come vanno le cose? Abbiate rispetto di chi sceglie di morire in quella Chiesa, magari per causa della stessa, come dite. Fatevi pure la vostra famiglia felice se a voi piace tanto crearvi una Chiesa fuori dal mondo, senza problemi di sinodalità e primato petrino, senza miliardi di anime di culture diverse, senza rapporti con gli Stati. La storia dei cattolici traviati è iniziata negli anni ’60, ma le “sette” protestanti da quanti secoli vanno avanti così?! Eppure lo scisma è un peccato grave… Avete controllato quanti santi – precedenti al 1962 e che celebrate – siano stati perseguitati dalla Chiesa restandole fedeli? In duemila anni di storia della Chiesa ne abbiamo visto Papi, eretici, misfatti, guerre…
Quantunque le trombe dell’Apocalisse abbiano iniziato a suonare tra la Segreteria di Stato e i vari dicasteri, le sentiamo tutti. Fineremo da cattolici, perché non ci si può qualificare tali fuori dalla Chiesa. Buona Pasqua, auguri di rinascimento.

Spes ultima deaultima modifica: 2021-03-26T11:51:14+01:00da seddaco
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